Il Fuori Salone, evento collaterale al Salone del mobile che ogni anno si svolge in concomitanza di questo ma nel cuore della città, è la manifestazione che più di ogni altra accende e muove Milano, capitale del Design mondiale.
Quello appena concluso è stato all’insegna della corrispondenza tra espressione artistica e gastronomica.
Tante le manifestazioni che hanno voluto esaltare la reciproca ispirazione e contaminazione tra design, arte moda e food.
Tra quelle che ho visto con i miei occhi nessuna ha eguagliato il luogo di cui vi sto per parlare. Un posto dal forte richiamo poetico che ha racchiuso e saputo legare alla perfezione il Design con il cibo: sto parlando di NonostanteMarras, concept store creato dal fashion designer Antonio Marras.
Fuori dalle solite vie battute, in un quartiere residenziale non distante da Via Tortona da sempre epicentro del Fuori Salone, ci si addentra in quello che sembrerebbe a prima vista un classico ingresso milanese, con ampio atrio e portineria.
Pochi passi e si resta inebriati da un intenso profumo di glicine che, neanche a farlo apposta, proprio in questo periodo dell’anno fiorisce dando luogo a romantiche scenografie.
Oltrepassando l’ingresso ci si para davanti un gazebo di fiori lilla che si dirama anche sulle finestre di quella che una volta era un’officina, tanti tavolini, un bancone pieno di vivande e un angolo stipato di tante varietà di fiori bianchi pronti per essere accostati da mani esperte.
I due ambienti coperti a cui si ha acceso dal cortile sono lo showroom e lo spazio adibito alle esposizioni. L’impressione per entrambi è quella di trovarsi in una grande galleria d’arte occupata da vestiti, quadri, libri e complementi di arredo al centro dell’attenzione in questa occasione.
È infatti per questo Salone del Mobile 2018 che è nata la collaborazione tra il brand di moda Antonio Marras e quello di arredamento di interni Saba Italia.
Marras, artista dal background poetico e colto, reinterpreta la collezione di divani e poltroncine “New York” di Saba by Amelia Pegorin. Lo fa attingendo alle opulente stampe floreali e ai velluti di una sua collezione di abiti oppure disegnando figure astratte direttamente sul tessuto di lino écru delle poltroncine come fossero tele.
Le sedute, esposte nel grande open space, vengono accostate l’una all’altra in maniera aerea, sostenute da corde come fossero quadri appesi ad un muro o marionette calate su un palcoscenico.
Nella parte finale dell’ambiente espositivo si giunge nel vero luogo magico dello spazio Marras: la sala da pranzo da paese delle meraviglie allestita con specchi sulle pareti che rimandano all’infinito l’assoluta poesia della decorazione che scende dal soffitto, una fitta cascata di fiori bianchi. Intorno alle tavole delicatamente imbandite ruotano le sedute dipinte a mano dal fashion designer.
È questo il luogo prescelto per l’incontro tra gusto e poesia, cibo e arredamento.
Durante la Design week infatti, il bistrò originario è diventato anche temporary restaurant. Domus de Rana, questo il suo nome, è nato dal gemellaggio tra la “Famiglia Rana ristorante”, si proprio quella dei tortellini, e lo spazio NonostanteMarras.
Ispirazione la Sardegna, terra natia del designer, il menù rimandava totalmente ai sapori ed ai piatti tipici della cucina isolana.
Il bar, dove mi sono accomodata, proponeva cappuccini preparati con latte di capra e mucca dell’isola; oltre all’immancabile birra Ichnusa e ai vini sardi, alcuni cocktails a base di mirto dai nomignoli rustici come l’“Ainu” che in dialetto sardo significa “mulo”, rivisitazione del più popolare moscow mule.
E tra il viavai dei camerieri, gente meravigliata ed intenta a fare foto, curiosi e esperti del settore, lui, l’artefice di tutto, presenziava nel giardino per salutare gli ospiti felici di trovarlo nella versione di ospitale padrone di casa. Bravo Antonio Marras per aver dato vita ad un luogo di naturale immersione artistica e gastronomica di rara poesia e bellezza.
Carlotta Branchi per SaporOsare