In via Cesare Battisti a Modena c’è un locale che noti subito. Le piccole luci che impreziosiscono il dehors rapiscono lo sguardo e ti accompagnano all’entrata, una nicchia incastonata nel palazzo storico in cui questo winebar ha trovato sistemazione quasi un lustro fa. Se con l’occhio segui la linea della strada, sulla destra, in alto vedi la torre bianca della Ghirlandina, inconfondibile simbolo della città. Archer, con la sua insegna rossa al neon che spicca all’interno della vetrina, proprio dietro al bancone, è un angolo di ristoro che si trasforma ed evolve nel tempo anche grazie alla sua creatrice, Marina Bersani, e sta crescendo con lei.

Marina e la sua creatività pescina hanno dato l’impronta al locale, un’enoteca molto particolare modellata sulla sua personalità: dopo un’esperienza di diciotto anni all’Enoteca Compagnia del Taglio, che ha gestito e che l’ha formata nel mestiere, ha aperto uno spazio tutto suo dove poter esprimere se stessa. “Da un locale all’altro ho visto sfilare una generazione, il testimone è passato dai genitori ai figli, e alcuni clienti quando arrivano qui riconosco il mio stile, la mano, la cura nei dettagli. Alcuni dopo anni si ricordano e mi dicono ah ma era lei che di là scriveva le poesie sugli specchi!, e ovviamente la cosa mi fa molto piacere.”

Il tratto distintivo di Marina si nota anche nell’arredamento, nei decori, nelle installazioni artistiche, nei libri. Tanti libri, non solo esclusivamente sul vino e i vigneti, che permettono ad Archer di essere un ottimo luogo per presentazioni letterarie di un certo spessore. La ricca libreria all’entrata ne è testimone.

“Archer è nato nel settembre 2013, ed è primo locale di proprietà e concetto solo mio: i lampadari per soffitti alti di Allegretto di Foscarini li ho scelti perché mi sono piaciuti molto ed erano perfetti, si sposavano con la mia visione. A parte le sedie, ogni pezzo è stato commissionato per essere su misura: tavoli, scaffali e mobili sono fatti da artigiani di Modena in base alle mie richieste. Prima di completarlo ho voluto vedere anche gli spazi per capire come potevo muovermi nel locale, come viverlo e renderlo più funzionale, non solo più bello. All’Archer hanno lavorato tre falegnami e tre architetti differenti, assecondando le mie richieste anche sui colori: si armonizza ogni dettaglio, e mi piace pensare che qui sono passate tante competenze. Il magazzino è la cosa più recente, con cubi di diverse misure, ma persino i clienti che vengono qui da tempo mi dicono che sembra ci sia sempre stato.”

L’arte accompagna il locale con vere e proprie installazioni pensate e firmate da Marina. “Per scegliere il tema mi ispiro al momento e al periodo che sto attraversando: la parete di fronte alla porta d’entrata è uno specchio, l’abbiamo oscurata perché proprio dietro c’è la cucina. I primi tempi mettevo le locandine, ma non mi trasmetteva nulla, così ho iniziato a utilizzarlo come parete per vere e proprie installazioni stagionali. A Natale appendo foto invernali e natalizie, con stelle colorate a formare un albero; dopo Natale c’è San Valentino, e quindi metto foto di coppie celebri come Simone de Beauvoir e Sartre, ad esempio; ora c’è ancora quella dedicata alla donna che tra un po’ toglierò, ma devo dire che piace molto, perché anche gli stranieri trovano interessante trovare magari una loro eroina tra i volti che ho scelto per omaggiare le donne celebri della storia, dell’arte, della letteratura e dello spettacolo.”

C’è molto entusiasmo per il turismo internazionale: “C’è un aumento dei turisti stranieri motivati. Modena è stata inserita nel sito Unesco e fa parte ormai del circuito internazionale: c’è ovviamente un pregresso dato dalla Ferrari, e anche Massimo Bottura che ha sempre parlato di Modena e dei suoi colleghi ha fatto tanto per la gastronomia modenese. C’è un vero e proprio turismo legato alla Francescana e chi viene a pranzo qui si ferma almeno 36/48 ore, quindi fa il giro dei locali del centro, compreso il mio, per stuzzicare qualcosa. La nostra è una cucina di ingredienti che puntano a prodotti italiani e stranieri di qualità: salumi emiliani, mozzarella di bufala, verdure al forno, verdure fresche, acciughe, ventresca di tonno, baccalà con patate bollite, peperoni e olive, foie gras, il crudo di Parma e lo Jamòn spagnolo. Archer si colloca da pranzo veloce e da merenda, ma una cosa che è molto apprezzata dagli stranieri e dai turisti è che la cucina è sempre aperta e magari arrivano alle tre o alle quattro del pomeriggio per pranzare. Mozzarella, Parmigiano, prosciutto e olive è la combinazione più richiesta soprattutto dalle coppie straniere, accompagnate da un buon bicchiere di vino.” L’enoteca è ricca di vini particolari: “Li scelgo io, vado per cantine e mi rifornisco costruendo la carta vini del locale su quello che mi colpisce particolarmente: ho voluto fare una carta vini molto diversa da quella del passato, ho inserito più aziende nuove, magari più piccole, perché nel tempo è cambiato anche il mio gusto.”

Archer è un punto di ritrovo ma anche una base per eventi: è in arrivo Nessun Dorma, la Notte Bianca modenese del 19 maggio, che vedrà la via di Cesare Battisti decorata con un’installazione di ombrelli bianchi in movimento, accompagnati da musica jazz. Una proposta di Marina che è un unicum nella notte di festa grande e che continuerà fino al 6 di luglio, la serata dedicata alla Cena in Bianco che prevede solo 60 coperti ed è ormai un must estivo del winebar. Poi per il periodo più caldo tutto rimane sospeso, fino al “compleanno” dell’Archer a settembre. “Ho sempre fatto una giornata dedicata al compleanno, e l’ho sempre individuata come l’ultima domenica di settembre: quest’anno sarà il 23 di settembre, per non rischiare i primi freddi. Il compleanno è strutturato come una giornata completa di festa con qualche collega ospite che porta in dono la sua competenza: un pranzo organizzato da un amico ristoratore invece che da noi, al pomeriggio un amico che viene a fare i drink al posto nostro, un po’ di dj set e così via, ogni anno ospiti diversi ma sempre con questo stile. È una giornata molto ricca, la gente intuisce, capisce e sa che trova piatti diversi dal solito perché è un’occasione speciale. Il quinto compleanno vorrei articolarlo ancora meglio, per vezzo e più che altro per avere il pretesto di fare una giornata diversa e devo dire che ha sempre incontrato l’approvazione di tutti: è un momento in cui non è più estate ma non è nemmeno autunno, così posso organizzare il compleanno all’aperto e far godere alle persone del sole e dell’atmosfera gioiosa che si crea per l’occasione.”

In attesa di festeggiare con Marina i primi cinque anni di Archer, ci godiamo un bicchiere di vino fresco, e gli eventi di maggio, giugno e luglio che ci aspettano insieme a lei. Cin!

Acciughe con pane tostato e burro

Ingredienti

  • 50-80 gr di acciughe (a persona)
  • burro qb
  • pane bianco qb

Istruzioni

  1. Come per ogni ricetta che si rispetti, una parte fondamentale è rappresentata dalla ricerca degli ingredienti ideali. Qualunque preparazione infatti può fallire miserabilmente per colpa del pressappochismo nella fase preliminare. E' quindi necessaria grandissima precisione e virtuosissima predisposizione d'animo.

    Nella fattispecie, le acciughe che avete sottomano potrebbero essere troppo salate o troppo "pelose"- che poi non sono peli, sono lische -, oppure potrebbero essere troppo magre, cioè sottili, insapori, invisibili, tristi, rachitiche e spappolate. Le acciughe che dovete cercare bisogna che siano carnose, sicure di sé come la Gioconda di Botero, grasse come il fegato di Gérard Dépardieu, dolci come il filetto di cervo e si devono sfaldare come neve di Novembre al sole di Luglio. Quindi: pesci di un certo calibro, acque fredde, due anni di stagionatura e una famiglia siciliana che sappia usare il sale.

    Adesso prendi il burro e tosti il pane,

    quindi apri la scatoletta.

    Abbinamento: champagne e compagnie intelligenti.


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